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gli zingari nel modenese | 51 |
mercati e fiere di importanza massima alla vita economica della montagna modenese, in aperto mercato; e dico aperto perchè altrove nel modenese il punto ove si mercanteggiava era cintato come a Bruino nel Mirandolano dove si teneva l’antichissima fiera di Modena. II Prof. Jacòli mi indicò la rubrica 23 di quegli Statuti, in data 1° gennaio 1547, riguardanti i Cingari, che suona così. Era proibito alloggiarli sotto pena di Lire 5 estesa anche agli albergatori, ‘e per ciascheduna compagnia di Cingari che li alloggiasse da una sera in su sia condannato in Lire 10 per ogni giorno.’ Questa notizia ha importanza per me, essendo la prima in materia di Zingari che trovo negli statuti modenesi.
Le grida seguivano dunque alle grida, ma non ottenevano alcun frutto. Di queste io citero soltanto quelle che contengono qualche particolarità che io non avessi notato nelle antecedenti.1
II 19 maggio 1548 una grida tratta di Zingari, venuti da un po’ di tempo ad abitare il dominio del Duca di Ferrara, ed intima loro il bando entro tre giorni, perchè rei di frodi, inganni e truffe, minacciando corda agli uomini e frusta alle donne.2
Che la legislazione generale (allora riassunta in queste grida) considerasse gli Zingari come malfattori di professione molto tardi, si potrebbe ritenere come provato, se resultasse esatto, come lo fu a me, che il nome di Zingaro compare stampato per la prima volta solo in questa grida. Ma la sostanza nulla variava, prima saranno stati compresi nei nomi generici di tristi, malfattori, vagabondi, ladri, banditi, stregoni, furfanti . . . sinonimi nel linguaggio penale d’allora, non saprei se nelle sotigliezze dell’attuale; ma, ripeto, il crisma fosco che li colpiva rimaneva inesorabilmente lo stesso.
Un’altra grida fu lanciata contro di essi il 17 maggio 1548, e la ricorda Tommasino che ho già citato e forse citerò ancora. Per essa ai Cingani non potevano valere le patenti cui si negava qualunque autenticità, e li colpiva con minaccia di corda e di svaligiamento, e questo rigore perchè ‘potrieno menare qualche trattato [accordo] e non se ne intende il suo parlare,’ e si espellevano perche i contadini potessero venire ai lavori della fortezza di Modena che allora si costruiva, senza tema che le case loro fossero saccheggiate.
La vita degli Zingari non avendo nulla di normale, era sempre