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gli zingari nel modenese | 49 |
la massa ibrida, amorfa che si mantiene tuttodì, avendo se non ragione di essere, almeno tanta forza di elementi vitali, da resistere e perpetuarsi, fra una campagine sociale che non li vuole distrutti, soltanto perchè ha sperato da cinque secoli, e spera ancora di ridurli tutti a fissa dimora civile.
Ed e l’8 aprile 1524, che il Comune di Modena ordina ‘quod expellantur Cingani quare niultum damnificantur et ad saccomannum vadunt.’ Ma il Podestà mitigò la misura, forse di rappresaglia chiesta dal Comune, perchè seguono queste parole: ‘Illus. Potestas Mutinae dixit quod expellantur.’1
Questa disposizione, che seguiva di circa quattro anni, l’altra bandita in Germania alio stesso effetto, a sua volta viene ribadita da altra del Comune di Modena la quale conferma che i danni inflitti al paese dagli Zingari dovevano essere molto gravi, perchè leggesi nei Partiti Comunali del 26 aprile 1527 che i Conservatori ‘commiserunt notificari capitaneo plate ut curet cum effectu ut Cingani seu Æyptiaci se disedant extra agro mutinense, alias operabunt quod milites existentes in civitate eos depopulabuntur.’2
Conviene credere che queste gravi misure riguardassero soltanto gli Zingari nomadi, non quelli che erano diventati cittadini fissandosi nel comune, ed a questa supposizione darebbe appoggio una deliberazione del Consiglio Comunale del Finale, il quale radunatosi nel 1527 nel ‘salotto delle balle’ aveva tra i convocati Bartolomeo Cingano.3
I bandi che miravano a far sloggiare gli Zingari dal paese non dovevano proprio restare sine effectu immediato. Se ne saranno andati, perchè la rassegnazione contro il più forte e un carattere spiccato degli Zingari, ma poi saranno anche ritornati, perchè in terra c’erano anch’essi e doveva pure la terra alimentarli. E poi è probabile che qualche servizio rendessero a lor volta a chi avrebbe dovuto far osservare i bandi che li espellevano: e quando il 28 di agosto 1533 Alberto Pio tolse Novi al Duca di Ferrara, furono Zingari che accampavano sulle fosse di quel castello che ne recarono l’avviso a Giacomo Altoviti Governatore di Modena, che li mandò subito l’avviso per staffetta al Duca di Ferrara con un cito cito che diceva tutta l’importanza della notizia ricevuta.4
Intanto in Germania, come ho notato, erano usciti bandi contro VOL. III. — NO. I. D