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gli zingari nel modenese 45

un’altra percorrenza, che nella valle del Po è fissata più a settentrione. Sarebbe stato ad ogni modo interessante di conoscere, per quali ragioni il principe di Carpi Marco Pio, concedeva questa sosta nel suo dominio ai nomadi; cioè se questa fosse stata accordata perchè si trovasse impotente a far rispettare un suo divieto, o se fosse stabilito in seguito a trattative corse; giacchè pare ragionevole il credere che qualche negozio o convenzione fosse stata conclusa almeno verbalmente fra loro, se dopo un soggiorno di cui è ignota la durata, il Principe rilasciava una lettera di passo, la quale dava col nome suo conosciutissimo, un credito al vagante che non si potrebbe giustificare. Forse ciò era stato dettato al Pio dal bisogno di scongiurare un danno inaggiore al suo dominio? Forse perchè il soggiorno venisse ben compensato? O perchè il ‛Conte’ fosse munito, di una patente Imperiale o Pontificia che ponesse in evidenza il suo pellegrinaggio, come presentavano allora tanti condottieri di Zingari? Così sarebbe tutto spiegato, ma in tal caso le patenti sarebbero anche state ricordate nella lettera di passo.

Tutto quì è buio, e il silenzio dei cronisti modenesi e reggiani sul passaggio del Conte Michele sorprende e lascia alla fantasia immaginare disparatissime riflessioni, onde spiegare il motivo per cui sia rimasta ignorata la via tenuta da questa truppa di Zingari, comparsa a Carpi senza che se ne trovino vestigie altrove; almeno per quanto consta a me. Conviene però riflettere che furono tante le arsioni e i saccheggi con cui l’Italia scontò la colpa di avere incivilito il mondo, che è gran mercè sian rimasti i documenti trascritti dall’Abbate Guaitoli, a conservarci una memoria, la quale essendo importante per la storia zingaresca, la inserisco qui ad litteram:

Excerpta ex ms. Ioannis Lazari de Sigismundis Carpensis a Secretis Marci Pii.1

Littera Passus pro Cingalis, 147...

Marcus Pius, etc. Cum vir nobilis Comes Michael de Egypto minori patentium ostensor steterit allogiatus cum ejus comitiva aliquibus diebus in hac nostra terra Carpi, et in presentiarum alio transferre se intendat, requisitioni sue annuere volentes harum nostrarum sic Illustrissimos quoscumque Principes et dominos tam ecclesiasticos quam seculares, nec non presentes fratres Capitaneos, Potestates, Vicarios, Offitiales, et amicos nostros ex corde rogamus quatenus Comitem

  1. Spinelli, A. G., Catalogo sommario dell’Archivio Guaitoli per la Storia Carpense. Carpi, Rossi, 1897, pag. 126, n°. 230, ‛Atti degli Arcipreti della chiesa di Carpi’. Questo documento è nel suddetto ms. nella carta 15 prima dell’ultima pag. del vol. 1°. di questi atti.