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98 | gli zingari nel modenese |
narrate in una lettera del 25 di gennaio di quest’anno, dello stesso governatore Tassoni ai Fattori Gcnerali, che riassumo perchè molti dati di valore riescono utili a far risaltare le gesta di questi furfanti che mantcnnero il terrore nel paese, malgrade i bandi, gli statuti le forche, le fruste, le galere. . . .
II Commissario si era trasferito al Pigneto dove si trovano gli Zingari, ed esso avendoli esaminati per scoprire i furti, non meno che i delitti commessi, i complici e i ricettatori, seppe che erano nello Stato dall’ultimo di maggio e venivano da Pescia pel Lucchese, ove all’osteria di Rocca Pelago fu loro tolta [ossia: data] fede di sanita. Erano in 15 e andarono a Miceno e vi soggiornarono quaranta giorni con licenza di quel Podesta Orazio Manzieri, passarono a Saltino mangiando e bevendo con molti particolari [abitanti] e poi ritornarono a Miceno assicurati dal Capitano Andrea Venturelli che come la prima, come la seconda volta, ottenne dal Podesta la licenza di fermarsi. Passarono poi a Monchio giurisdizione di Rancidoro e vi si fermarono frnche furono presi, benche avessero licenza [di sor/giornarvi]. Quivi e fama che commettessero molti furti e avessero fail tori, fra i quali Giovanni Beccamonti e uno detto Tamburlano, quali entravano nelle case appestate e desolate dal contagio rubando tutto e si godevano allegramente il furto. II Commissario si inoltro a Moncerato per prendere informazioni e gli si presento Paolo Telleri querelandosi che l’anno antecedente gli Zingari, e tra essi Cesare Signorino, avevano ammazzato Giovanni Rossignoli di Monte Forco, nel Comune di Monfestino, ducato di Sora, e che un altro omicidio avevano compiuto a Sestolo al molino di Magnavacca seppellendo il morto in riva alio Scoltenna.’ Si davano testimoni e si ripeteva che rubavano sulla via i mercanti diretti alla riera di Pavullo.
’ Questi si trovarono, altresi, di concerto alla morte di Antonio Baldaccini bandito, la testa di cui fu portata a Monfestino. Vivevano di rapina. erano tutti banditi e sapevano di dover essere impiccati; all’osteria della Volta di Saltino si fermarono perchè non vi trovarono che tre putti, essendo tutti morti di contagio.’ II Governatore, narrata ai Fattori Generali tutta questa sequela di fatti, ognuno dei quali avrebbe meritato la forca, mestamente rifletteva: ’ e perchè si trovano molte difficolta in scacciar dallo Stato questi Zingari avendo cinque figliuolini seco, perchè nello Stato confinante ove entreranno saranno presi e ammazzati, per non aver fede di sanita e come sospetti di contagio, se ne replica una parola alle Sig. Loro IU me a ci6 restino servite