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gli zingari nel modenese | 97 |
Questi Zingari uiodenesi J che sono dati dal Conte Valdrighi in un suo scritto sulla peste bubbonica a Formigine 2 ci offrono la prova evidente della formazione di una banda di malfattori senza che alla sua costituzione fosse abbisognata la presenza di un solo Zingaro autentico per aumentare col suo temuto norne il valore produttivo della masnada. La quale inseguita dai soldati della rnilizia pei monti di Prignano e Santa Julia fu tutto presa il 31 gennaio 1631 e chiusa nella rocca del Pigneto.
Zingari, di questa natura, sbandati nel territorio di Sassuolo ne rimanevano ancora, e quel governatore, conte Ippolito Estense Tassoni il 7 giugno 1631 lamentava ancora che . . . ’il male fosse cagionato piuttosto da ricettatori e dai fautori loro, che sono stati un Paolo dalla Campagna del territorio di Monchio, un Martino Rossello bandito di Gombola abitante a Dignatico, giurisdizione di Saltino e Virgilio Dallara pure di Saltino. Questi erano coloro che fattisi Zingari assai più dei veri, insegnavano i luoghi, li assicuravano e poi svaligiavano le case, come quella di Don Vincenzo Dallara rettore di Saltino e l’osteria della Volta. Bisosrna credere che una compagnia così numerosa, che dal settembre fino adesso, e vissuta così grassamente, abbia consumato molta roba e abbia ammazzato gran quantita di castrati, pecore, capre, e anche buona parte vendutane. Qua, sempre si e detto che, il male del contagio che principio a Saltino, vi fosse portato da questi Zingari, come quelli che rubando nel paese dove era l’infezione ve lo portassero seco . . . Questi Zingari imprigionati non hanno modo di mantenersi da loro, sono ora alle spese della Camera in ragione di bolognini 10 per testa.’ La narrazione e abbastanza importante, ma lo diviene anche di più in una lettera seguente nelle quale il governatore osserva che questa banda era ben armata, si era difesa a fucilate dalla milizia e dai birri nel lucchese, nel fiorentino e nel bolognese, il che ciò non pote aver luogo nel modenese, perchè non ebbe tempo di farlo, quando fu sorpresa.
Le birbanterie della masnada di Signorino sono estesamente 1 Non ho dati siouri per stahilire che matrimoni siansi contratti da noi tra nazionali e veri Zingari. Restano soltanto fatti nsionornicamente eloquenti a testimoniare che unioni avvennero, certo ex lege, ma a nie preme e constato il fatto, e cito tra altri, non rari, questi che ho potuto fotografare: una donna a Camurana, accanto alla Mirandola, altra a Montegibio nelle colline di Sassuolo, e un professore di Liceo. Tutti presentano stupendi tipi di razza zingaresca sotto il sole di Modena.
2 Valdrighi, Contagio di pestilenza bubbonica in Formigine durante il sec. X VII (1630-31). Modena, 1897, Soc. Tip., in 8°, p. 351.
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