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Testi friulani: Secolo XVII.

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4. Rime

d'Eusebio Stella di Spilimbergo1.


a.


Iò soi com'una succhia senza vin,
        Come senza la coda ogni pavon,
        Soi come senza mani una sedon
        E come senza bees borsa o taschin.
Soi come un compradoor senza un quattrin,
        Soi com'un litigant senza reson,
        Iò soi un chiarbonaar senza chiarbon,
        Senza mus e pïoris un'Asin.
Soi com'un' ingiestara senza cuul,
        Com'un iet commodaat senza linzool
        E com'un carnevaal senza trastuul.
Soi com'è senza bec un rusignool,
        Soi vooli chu no iood, naas chu no nuul
        E com'è senza barchia un barcarool.
                    In summa, si stoi sool
Cusìn gno chiaar2 un dì chi no ti iood
Mi disfaas, mi cunsumi e voi in brood.



  1. Nacque lo Stella in Spilimbergo, nei primi anni del 1600, da civile famiglia; e vi divenne, e rimase in sino al 1671, cancelliere de' Signori di quella terra. Poetò in spagnuolo, in italiano e nel dialetto friulano del suo paese nativo, maneggiandolo con rara facilità e vivezza. Ma gli argomenti della maggior parte de' suoi carmi vernacoli essendo lubricissimi, hanno sempre tolto a questo brillante poeta gli onori della stampa, e perciò il suo nome è sconosciuto nello stesso Friuli. II Codice autografo di tutte le sue Rime si conserva nella Biblioteca Comunale di Udine, e fu già dell'abate Jacopo Pirona. Da questo codice sono trascritte le poche poesie che qui si offrono; poche e non le migliori; ma il buon costume vietava che di più e di meglio ne fosse dato.
  2. Murosa chiara.