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Joppi,
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IV.
SECOLO XVII1.
1. Squarci
della traduzione del quarto e quinto Canto dell’Orlando Furioso, opera di Paolo Fistulario (‛Dottor Turus’)2.
[Collez. Caiselli, Udine.]
a. Lu Quart Chiant dal Sior Liduì Ariost,
tradut in Furlan di Turus D.
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57 E su lu to valor cerchis provà
T'has chi chiattade la plui bielle imprese
- ↑ Riferisce correttamente Nicoló Villani, nel suo Ragionamento sopra la poesia giocosa, stampato in Venezia nel 1634, che nella lingua furlana si distinsero poetando: Gaspare Carabello, sotto il nome di Rumptot; Girolamo Missio, sotto quello di Lambin; Daniello Sforza, di Nator; Brunellesco Brunelleschi, di Mitit; Francesco de'Signori di Zucco, di Ritur; Plutarco Sporeno, di Ruptum; Giovanni Pietro Fabiaro, di Ritit; e Paolo Fistulario, di Turus. Eran giovani udinesi, allegri e colti; il Carabello e il Brunelleschi, notaj; lo Sforza e il Fistulario, avvocati; pittore il Fabiaro, preti lo Sporeno e il Missio; nobile lo Zucco e dei primi magistrati cittadini. S'unirono in società, al cominciare del 1600, per isfogare in rime il loro buon umore, come allora la moda portava (cfr. Arch. I 266-7, 421). L'amore è l'argomento de' loro sonetti o canzoni, che molte volte non mancano di leggiadria, e si contengono per gran parte in un codice cartaceo dei tempi, ora nella Collezione Joppi, mutilo però verso la fine e perciò privo d'ogni componimento del Fabiaro. Da questo codice provengono i sonetti che raccogliamo sotto il num. 2. Ma al Fistulario (morto circa il 1630) diamo anche un altro e miglior posto, sotto il num. 1. Viene poi, sotto il num. 3, anch'essa da altro ms., una bella canzone del Missio.
- ↑ S'ha la traduzione di tutt'intiero il quarto Canto e di 75 ottave del quinto. Negli squarci, che qui si riferiscono, la dicitura della traduzione corre più spontanea, o meno stentata, che nel resto.