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Ascoli,



(contrata Cerreti, Cerrei; anche nel terr. di Muggia), Rivichastegnei Redechiastenei (contr. Rivi de castagneto)1; voy me avey ter M ix 70a,... e no voley ib.; treij C xi 40a, 48b ventitrei son.;- mugleir mogleir M ii 8a, iv 47b; vein vieni! v 71b, bein xii 102a (e così occorre, come nome di famiglia: Del Beine = Del Bene); stadeira, allato a stadiera e staldiera, C xiii 139a.

56 (496-7): I. nuestro nuestri son., cfr. Main. 96, 97, 109, 113, Cologna Coluegna ctr. II. ‛contr. Rivistorti Ristorti’ Ristuart. 46-56 e 61 (497-8, 500): de foura C xiii 45b, pou = po (può) M VII 132a e R; goufa M XV 247b;- villa santa Crous ctr., Zústol de santa Crous C xiii 86a.

fuora M vi 36b, che tu puó x 61b, fazuolo xv 53b, de nuovo, muodo, C xii 56a; Griguór M xi 157b; lo muol il molo C xii 88a (bis) e C 1543 I2; tuó tuó, to’, prendi, M xi 161b, li tuó toglile xv 53b; e anche zuó giù (ven. źo) xii 61a e sin ruóvol rovere C 1537 II (rovolo C 1541 III). Cfr. Arch. III 249. — Maistro Aulif C xii 59a, cfr. Arch. I 505, e a formola tonica: denante la paurta de Riborgo T 1485, e una contrada ciamada



  1. S'aggiungono, men chiari: contr. Spinoleti, Spinolei; contr. Sterneti -nei contr. Stellei -lei.
  2. A proposito di questa forma, mi sia lecito avvertire che è un po' strana la sicurezza con la quale senz'altro si dichiarano dal lat. mōles: l'it. molo, sp. muelle, fr. môle (cfr. Diez, less. s. molo). Già sotto il rispetto morfologico, vi sarebbe la difficoltà, tutt'altro che lieve, del doppio tralignamento della desinenza e del genere. Ma nell'ordine de' suoni, saremmo poi a un complesso d'anomalie, poichè l'italiano dovrebbe darci mọl-o e lo spagn. mol-o e la base franc. non altro che mol o meul. Ora io qui non intendo di risolvere, con poche parole, codesto problema abbastanza complicato; ma può essermi concesso di notare, che un'antica base nominale mól-io (cfr. per ora: dolio allato al verbo che nel paradigma popolare fa alla 1. pers. pres. dol-jo; o volia allato alla I. pers. pres. che in quel paradigma è vol-jo) darebbe insieme buona ragione, così dell'it. molo (cfr. gloria ecc, e per il dileguo dell’i: somaro ecc. e vangelo), come dello spagn. muelle (=muélje, cfr. per l’-e: miege ecc. Arch. I 78 e l'ant. sp. sage = sabio). Ma il frc. môle? Sarebbe singolare che dovesse andar disgiunto dalla voce it. e dalla spagn.; pure è manifesto, che môle risponderebbe correttamente a modulo-, così come rôle risponde a rotulo-. Ora c'è appunto un basso lat. modulo- nel signif. di ‛molo’ (v. Du Cange, s. modulus, moles, molum).