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Joppi,
demo chi noi no avemo cosa nisuna del loro salvo che una coracina e un slopo lo qual era di Perozo, sapia chi per lor zoe Zanuto e Perozo non mancá chi la bastia non fo presa chi siando dentro de la bastia intrambi due eli si arenderono agli inimisi zoe a Cola de Regogna: no semo vostri, voi save ben quel chi vo ave a far.
7. Lettera
al Comune di Cividale,
nella quale s’annunzia una scorreria degli Udinesi.
[Da una copia che è nella Collezione Portis-Guerra in Cividale.]
Nobilibus ac Sapientibus viris Gastaldioni, Consilio Terre Civitatis Austrie Dominis meis carissimis in Civitate1.
Ogni debita recomandation inanzi metuda. Sapia che un vostro e mio amigo si me manda her alle XXIV hore digant com lo marasalch2 a Uden con una grant brigada esí, debba entrar esta notte in Cividal a fare non bone et honeste cose a instantia de chui quel amigo soradetto e mi non lu savem: onde io ve n'aviso. Se io pos far alguna chosa per vuy e per lu bon stado comun di Cividat, io son sempre presto a ogni vostro chomandamento.
Dada in Chastelut a di XXVIII de Setembre.
El vostro in dut Virgili di Cividat.
8. Lettera
del tempo della lega de’ Veneziani col Conte di Virtù.
[Da una copia come sopra.]
13873.
Al nobil homo Nicoló de Anzello in Cividat sia dada.
Nicoló di Anzello yo Ulvino ti saludo et sapi che yo áy favellat ad una femina di Zucho, la qual si é stada in Udino, chi ello si diseva in Udino per agli boni homeni chi gli Veniziani non volevin triuva ne pace per nissuno modo e specialmente dopo chi fo fatta la lega chu lu Conte de Virtude del qual gli homini da Udine mostra da esser grami e faravin volentiero triuva