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visione così pura, così spirante tenerezza e bontà, che invita a inginocchiarsi per pregare....

5 Dicembre

...Ho letto in questi giorni un libro non nuovo, assai vecchio anzi; ma, senza far torto a nessuno, quante volte ci si pente d’aver aperto un libro vecchio a preferenza d’uno nuovo? un libro ch’io chiamerei volentieri di stagione. È il Voyage autour de ma chambre di Saverio de Maistre e lo dico di stagione, perchè insegna a viaggiare in modo molto comodo ed opportuno per l’inverno, viaggiare senza muoversi dal canto del fuoco; e, come Dante nel pelago buio, discendere negli oscuri recessi dell’anima, e risalire come lui di stella in stella nei campi luminosi del sogno. Viaggiare intorno alla propria camera, sostando sugli oggetti noti e cari, vuol dire viver fuori del tempo, nel passato e nell’avvenire, sfilar ad una ad una le ore vissute come i chicchi di un rosario, chiudendo con un’invocazione pia e ansiosa che par preghiera, contar ad una ad una le giornate del futuro come i bocciuoli di un virgulto accarezzato e protetto. Il letto, che è il santuario della vita e della morte, il rifugio del dolore; lo specchio il consigliere fedele e schietto che accoglie lagrime e sorrisi, freschezze e rughe, veli bianchi e veli neri; e il tavolino da lavoro a cui ci assidemmo nelle trepide vigilie e negli squallidi indomani; e la piccola scrivania complice e responsabile, e la poltroncina insidiosa per la nostra attività, di dove udimmo una voce, una parola che non dimenticheremo più.

Poi i quadretti, le fotografie, i gingilli, ognuno dei quali ha una storia, un episodio, un ricordo,