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cadente come la bocca o le mani che lo animarono; e qualche giocattolo rudimentale che dorme fra una generazione e l’altra, rinnovandosi come la fenice; e vecchie tavole che sanno i gai e cerimoniosi conviti degli avi; i piccoli tavolini da lavoro, coi cuscinetti fissi per gli aghi, che sanno soli, forse, lagrime e romantici segreti che nessuno dubitò... Buoni e vecchi granai dove il presente diventa il passato, dove le cose tutte hanno una voce, una leggenda, un’anima, siete forse voi che mettete nel cuore di tanta infanzia che vi predilige, i germi, che più tardi porteranno il loro frutto, d’una delicata idealità, d’una sana poesia?

9 Maggio

Primavera! la magica parola evocatrice di sogni, di rose, di speranze; la blanda medicina in una coppa d’oro! Quanti ti aspettano o Dea! I vecchi per riacquistare un po’ di forza, i malati un po’ di salute, i mesti un po’ di serenità; ti aspettano le scolarine per cogliere le viole, gli studenti per le vacanze di Pasqua, le mamme per veder prosperare e sviluppare i loro piccini, le fanciulle per unirsi a un desiderato compagno fra il sorriso del cielo e della terra...

Anche Elisa si sposa. Me lo ha detto cogli occhi raggianti. Voleva vestirsi di celeste per la cerimonia religiosa: io l’ho sconsigliata vivamente. L’abito da sposa deve essere bianco, interamente bianco. E una stola, è un simbolo; se si modifica non ha più alcun significato, resta un abbigliamento da sera poco concordante con la serietà e la santità del rito memorando. Un abito bianco, austero, molti fiori