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di leggere un libro che non sia dei soliti romanzi e neanche un arido sfoggio di erudizione. Uno di quei libri di cui non scarseggia la moderna letteratura italiana; che aiutano a formarsi criterii e gusti proprii, e che ci permettono di seguire con discernimento, oltre che con amore, gli studi dei nostri figliuoli.

E il pianoforte non è un potente ausiliario nelle sere di solitudine? Si può suonare tutta la sinfonia o la suonata classica, o la «fuga» senza annoiare nessuno: si può ripetere a sazietà e canterellare anche, senza giudici incomodi, la pagina preferita dello spartito; si può umilmente eseguire degli studi e pazientemente compitare il pezzo di musica, senza fare in presenza di testimoni la parte di scolarine.

E i lavoretti destinati a una persona cara, che non devono essere veduti da nessuno, proprio da nessuno? E le sorprese per i bambini? i raffazzonamenti segreti all’abito e al cappellino per una data circostanza? L’esercizio delle lingue straniere? L’adornamento nuovo per il salottino o per la tavola da desinare? E i corredini, i corredini per i piccoli incogniti che si aspettano dal regno dei sogni e che le mamme amano preparare nel raccoglimento, quasi sgomente d’uno sguardo indifferente, come d’una profanazione?

Oh, no, no: sono gli uomini i più da compiangere nelle sere di solitudine, non noi!

14 Gennaio

Ho prolungato la passeggiata sulla via maestra più del solito, oggi. Tornando, vedevo qua e là nelle case le finestre basse illuminate. Allora ho pensato