Da gli scopeti de la bassa landa
Pigro il pizzaccherin si drizza a volo:
Con gli strilli di chi mercè dimanda
Levasi de le arzàgole lo stuolo,
Stampando l’ombra su per l’acqua lenta
Ove l’anguilla maturando sta.
Oh desìo di canzoni, oh sonnolenta
Smania di sogni ne l’immensità!
Oh largo su gli alti argini del fiume
Risplender rosso de l’estiva sera!
Oh palpitante de la luna a ’l lume
Tenero verdeggiar di primavera!
Quando i pioppi contemplano le stelle
Innamorati con lungo sospir,
Ed un lontano suon di romanelle
Viene da’ canapai lento a morir!
Allor che agosto cada, o Severino,
E chiamin l’acqua le rane canore,
Noi tornerem poeti all’Alberino,
Tutti solinghi in bei pensier d’amore.
Ed a’ tuoi pioppi ne le notti chete
Noi chiederem con desiosa fè:
O alti pioppi che tutto vedete
Ditene dunque: Biancofiore ov’è?
Siede in riva a un bel fiume? o il colle varca
Tessendo a ’l capo un cerchio agil di fiori?
O dentro una sestina de ’l Petrarca
Beata ride i nostri vani amori?
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Anch’io saluto ancora una volta passando, la vostra immagine, o alti pioppi che tutto vedete — che vi incurvaste, giganti benigni, alla mia debole