Ei co ’l mantice ridesta
Fiamma e festa
E lavor ne la fucina;
E la fiamma guizza e brilla
E sfavilla
E rosseggia balda audace,
E poi sibila e poi rugge
E poi fugge
Scoppiettando da la brace.
Che sia ciò non lo so io;
Lo sa Dio
Che sorride a ’l grande artiero.
Ne le fiamme così ardenti
Gli elementi
De l’amore e de ’l pensiero
Egli getta, e le memorie
E le glorie
De’ suoi padri e di sua gente.
Il passato e l’avvenire
A finire
Va ne ’l masso incandescente.
Ei l’afferra, e poi de ’l maglio
Co ’l travaglio
Ei lo doma su l’incude.
Picchia e canta. Il sole ascende,
E risplende
Su la fronte e l’opra rude.
Picchia. E per la libertade
Ecco spade,
Ecco scudi di fortezza:
Ecco serti di vittoria
Per la gloria,
E diademi a la bellezza.