Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
A poco a poco quella sincerità d’arte, di pensiero, ci attrae, ci penetra, ci vince. Il ribrezzo svanisce, rimane il desiderio d’inginocchiarci accanto al ferito, di posargli la mano sulla fronte e di parlargli all’orecchio di fede e di perdono. E molto gli sarà perdonato poichè molto amò. La sua vita, i suoi canti sono un incendio, ma non un incendio vivo, libero, grandioso: la fiamma è nell’interno, soffocata, logoratrice, qualche volta aduggiata dal fumo, sovente guizzante all’esterno in lingue cocenti che avvolgono, lambiscono, scompaiono. Dal bruco all’astro, tutte le cose create cantò con anima di poeta vero. Quanti poeti inneggiarono alla neve! Eppure nessuno adoperò sfumature così delicate, nessuno ebbe accenti così spontanei, esultanze così fresche, quasi infantili:
La bella neve! scendete, scendete, |