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Piccolo intermezzo in prosa.
«Il faut toujours parler comme si l’on devait être entendu, êcrire comme si l’on devait être lu, e penser comme si l’on devait être médité».
IV.
A proposito di Arturo Graf mi ricordo di aver sostenuto con un professore, una discussione accanita. Egli voleva negarmi il diritto di contarlo fra i poeti adducendo la ragione che in Italia non è specialmente conosciuto come tale: ed io, col mio granellino di ribellione al convenzionalismo, m’impuntavo a metterlo tra i quattro miei preferiti ed anche ad anteporlo a qualche lirica autorità costituita con grave scandalo del mio avversario. Naturalmente ci separammo rafforzati entrambi nella nostra opinione e amici più di prima. Mi accadde poi qualche tempo dopo di trovare in una rivista, a cui attendono persone illustri, il nome del Graf onorato insieme al Carducci e allo Stecchetti dell’aggettivo di «maestro della rima». Immaginatevi qual trionfo per le mie teorie e che documento importante per un bisticcio futuro che, per fortuna del mio interlocutore, si farà molto aspettare.
Non so se oltre «Medusa» Arturo Graf abbia pubblicato altri volumi di versi. Credo di no. Mi