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Come che s’aspettasse un grande avvenimento. Avete sentito tutta la verità della sensazione colta a volo dal poeta? Quell’attesa muta della natura a certe ore, a certe stagioni, quando ci sentiamo tristi o rimpiccioliti come se fosse troppo bella per noi! E quell’occhio della luna dietro il pioppo, chi non l’ha veduto, chi non lo rivede di voi, fanciulle della mia regione Emiliana, riflesso blandamente in questi versi come in sogno?
Ecco il secondo sonetto ad effetto di nebbia, sfumato sapientemente. La chiusa poi è bellissima:
II.
Quando i tetti s’ascondon nella volta |
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