Sentite questo strano Rondò in cui il giro dei versi e la continua assonanza delle rime fa davvero un ronzìo lievissimo:
Com’api armoniose
uscenti a ’l novo sole
per le felici aiuole
de’ gigli e delle rose,
queste che Amor compose
delicate parole,
com’api armoniose
uscenti a ’l novo sole
su le chiome odorose
che Amor cingere suole
di sogni e di viole
spirino dolci cose,
com’api armoniose.
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Ecco dalle «Rurali» una florida e imponente bellezza:
Van per il campo i validi garzoni
guidando i buoi da la pacata faccia;
e, dietro quelli, fumiga la traccia
del ferro aperta alle seminagioni.
Poi, con un largo gesto delle braccia,
spargon gli adulti la semenza, e i buoni
vecchi, levando al ciel le orazioni,
pensan frutti opulenti, se a Dio piaccia.
Quasi una pia riconoscenza umana
oggi onora la terra. Nel modesto
lume del sole, al vespero, il nivale
tempio de’ monti innalzasi: una piana
canzon levano gli uomini, e nel gesto
hanno una maestà sacerdotale.
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