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il povero mondo nel Sabba romantico, ci si adoperasse con coscienza e gentilezza a metter in luce il bello e il buono; ad essere un poco più facili nella scelta dei nostri libri e un po’ più difficili nella scelta di quelli degli altri; se almeno le signore — le colte e le intellettuali che hanno pur tanta parte nella vita morale d’una nazione — non arricciassero il naso a tutto ciò che sa d’italiano e mettessero nel conoscere e nell’insegnare bene ai figliuoli la lingua materna la diligenza che mettono nell’addomesticarli e nell’addomesticarsi con le lingue straniere, molte nubi si straccierebbero dinanzi alla classica stella d’Italia. Che lieta maraviglia, pensate, se da un giorno all’altro ci trovassimo guariti dalla brutta malattia della diffidenza e del disprezzo verso tutto ciò che è nazionale!