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La moralità, il patetico, il soave, il bello, scaturiscono nelle sue creazioni dall’esposizione limpida e semplice dei sentimenti, dei fatti, come i fiori delle acque. Ella parrebbe estranea all’opera sua se un sottile profumo non rivelasse la sua presenza vigile e invisibile; l’alito della creazione.
Dolce fatica quando Amore spira! più che dolce quando per una condizione morale ribelle o dolorosa o insolita, viene cercata come un sollievo all’abbondanza del cuore! L’ispirazione fluisce come il canto dalla gola dell’usignolo, la mente tutta vibrante per la presenza del Dio dà scintille e bagliori poc’anzi sconosciuti, si tracciano parole meccanicamente, tutti assorti nella voce che detta dentro che non è la nostra ma che si identifica così deliziosamente con noi. Mi pare (sono illusa o indovina?) mi pare che Incontro sia stato scritto appunto così, nella fluttuazione nova d’una nova vita, scritto senza pena, lagrimando o sorridendo, ma dolcemente, tanto vi scorre fresca l’ispirazione, idealizzata ancora da un non so che di tenero, di sommesso, di appassionato, di avvolgente... Un libro scritto in tono minore; un libro scritto, direbbe il D’Annunzio, con la Grazia...
II.
Cosimo Giorgieri-Contri: Lo Stagno
Quando, parecchi mesi or sono, mi piacque occuparmi dell’arte elegante e finissima del Giorgieri Contri, il quale (noncuranza piuttosto unica che rara in questa fiera delle vanità) non ha ancora raccolto