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I poeti nella Prosa.

I.

Elda Gianelli: Incontro1

Un sagace critico, il Brunetière, nel suo volume sul romanzo naturalista, parla degli scrittori giunti al romanzo per diverso cammino, ognuno dei quali ha le vesti impregnate di un aroma caratteristico che s’insinua e rimane nella grande officina. «... Il y en a d’autres qui sont venus au roman par la poésie: ceux-çi, leurs descriptions les trahissent, et si consciencieusement qu’ils s’appliquent à la peinture de l’exacte réalité, je ne sais quoi de délicat et de charmant ou de douloureux et d’ému perce toujours, qui les fait reconnaître poêtes.»

Subito si riconoscono. Come i nobili decaduti portano nella folla una nota personale di gracilità fine e sofferente che fa qualche volta una pietosa stonatura: così nella prosa i poeti portano qualche cosa di esotico, di gentile, di insolito, spesso di leggiadramente inesperto che parla del loro paradiso, perduto.

Qualche volta è una frase concentrata, tagliente che abbaglia come un baleno e significa più che

  1. Trieste, (Balestra, 1890).