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Per un sasso in colombaia.

Un caso dei più fortuiti mi mette sott’occhi un giornale che non conoscevo e il nome di uno scrittore che ammiravo, il quale ha la pazienza di occuparsi di noi. Di noi, ahimè.... perchè anch’io ho la disgrazia di avviarmi con la reproba schiera verso la via della perdizione. Io sono una donna che scrive! e che legge anche! e, quel che è peggio, che medita su quello che ha letto, quando c’è di che meditare, come in quell’articolo che era il vostro signor Sormani, nella Vita moderna, uno scritto fiero, forte, adamantino.

Gettate il guanto con un’insolenza così bella e così nuova che m’invoglia a raccattarlo, deplorando però, credetelo, di non contrapporre al vostro che il mio nome, un nebuloso nome. Meritavate di più; ma, pazienza: forse l’avversaria degna verrà.

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  1. Autore d’un articolo provocante: «Contro le donne che scrivono». (Vita Moderna, Milano, Gennaio 1892).

    N. d. A.