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78 parte seconda.

età. La smania di apprendere, la curiosità di tutto sa pere, l’emulazione fra loro veramente singolare. «Chi è la più brava fra voi?» dimandai, «Io, io!» strillò una con una faccia molto intelligente, «io ho avuto la medaglia d’oro;» — «ed io d’argento,» un’altra fece; «ed io di bronzo,» una terza; «ed io la menzione onorevole,» una quarta.

Pregai la Suora d’indicarmi il sistema, onde aveva ottenuto così stupendi risultati. Allora mise tutte le ragazze di fronte a sè, e cominciò la ginnastica di lingua, di gola e di polmoni e di braccia. C’era da rimanere sordo, nè io capisco come quella gracile donnina resista a tale fatica.

Le ragazze sono trattate diversamente dalle altre, non hanno soggezione; la servilità, la cieca ubbidienza, generalmente notabili in queste convivenze, qui per buona fortuna non allignano; e la Suora mi disse, che, essendo mezzo principale di riuscita lo svegliare l’intelligenza, ella non perde mai occasione di secondare qualche iniziativa delle allieve stesse; che avendole da piccole, la fatica è minima, ma che pervenute ad una certa età nulla evvi da sperare. — Sarebbe grande fortuna che questa donna avesse sotto di sè un certo numero di allieve per comunicar loro la sua teoria e la sua pratica del sistema labiale. Essa sembrami una direttrice unica per una Scuola normale di persone che volessero dedicarsi all’istruzione ed all’educazione di questa classe di disgraziate.

Avendo saputo che nelle sedici Provincie napoletane si conta d’ambo i sessi un totale di 4535 Sordo-muti, ed avendo letto nella troppo lodata Nuova