Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/88

74 parte seconda.

saluto al SS. Sacramento, alle LL. MM. il Re e la Regina, alle persone della Famiglia reale, ai Ministri di Stato in divisa, al Sopraintendente, ai Governatori ed alle nazionali Insegne.

Chi è subordinato, secondo le prescrizioni del capitolo precedente, deve il saluto al Superiore di qualunque colonna della tabella A, ed al Superiore di qualunque corpo dell’Esercito.

Il saluto è dovuto in ogni tempo e luogo, sì di giorno come di notte.

I sergenti, caporali ed alunni salutano tutti i decorati dell’Ordine militare e civile di Savoia, e della medaglia al valor militare, civile o di marina.

Tutti i superiori, che ricevono il saluto dai loro subalterni, sono tenuti a restituirlo.

Nei luoghi pubblici e nelle passeggiate, ed in altre simili circostanze di andirivieni, si saluta una sola volta.

Art. 41. — Gl’individui che incontrano il SS. Sacramento mettono il ginocchio a terra e si scoprono il capo.

Art. 42. In tutte le altre circostanze si saluta colla mano nel modo prescritto dal Regolamento di esercizio.

Art. 43. — Gl’individui a capo scoperto salutano prendendo la posizione di attenzione.

    d’un superiore o d’altra persona, alla quale, secondo il capo IV del Regolamento, pei reggenti è dovuto il saluto.
    Speriamo che l’autore dell’Art. 44 abbia provveduto un contatore apposta per numerare i saluti, e che i superiori in genere non siano distratti al punto da dimenticare di accennare che l’eterno saluto cessi.