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la ricchezza dei poveri. 57

strazione, che ha durato solo cinque anni, col tacito consenso che, se i risultati immediati venivano pro vati buoni, l’amministrazione sarebbe giustificata.1

»Eppure quelli che studiano i ricordi del passato, non per divorare le narrazioni di battaglie, nè per deliziarsi negli scandali delle Corti, ma per iscoprire come sono nate leggi e istituzioni, come si sono elaborate, quali effetti hanno prodotto, si convincono non sussistere verità più lampante di questa, che generazioni e generazioni si succedono e scompaiono, prima che si possano tracciare le conseguenze di un’azione.

»Prendiamo l’esempio fornito dalle nostre leggi sui poveri, Poor Laws. Quando il villeinage scomparve e i servi non furono più mantenuti dai loro padroni, quando i feudatarii nè comandavano nè curavano i vassalli, — si formò una classe di mendicanti, di robusti mascalzoni, la quale preferiva il rubare al lavorare, come dice lo Shakespeare, e nel tempo di Riccardo II diedesi autorità ai giudici e ai magistrati su questi turbatori della pace pubblica, ed essi obbligarono servi, lavoranti e mendicanti a star fermi nelle loro località rispettive, è gli abitanti di dette località furono resi responsabili pei mendicanti, che erano veramente inabili al lavoro, e così s’è riprodotta in forma generale l’idea feudale dell’uomo legato al suolo, — al suolo che deve dargli sussistenza. — Ora i fautori di quelle leggi

  1. Qui l’Oratore si riferisce all’inchiesta intorno alla legge recentemente introdotta per regolare la prostituzione che egli crede non giustificata, quando anche fosse provveduto che la malattia ne viene diminuita, a causa dei mali morali che si legalizzano e accrescono e si trasmettono alle generazioni future.