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36 parte prima.

posti nella maggior parte di donne, procuransi con ogni mezzo possibile aiuti pecuniarii, provvedendo lavoro e asilo per le ragazze pericolanti; e togliendo le cadute all’azione illegale ed arbitraria della Polizia.

E queste lacrimevoli vittime, una volta perdute, e senza speranze di riabilitazione, vengono volontaria ai membri del Comitato per aiuto e protezione.

A Devonport, ove il signor Marshall e sua moglie apersero un asilo temporaneo, proprio accanto all’Ufcio di Sanità, nel primo anno, oltre le molte donne da loro cercate e salvate, cento novantuna vittime presentaronsi ad esso, varianti in età da’ tredici a’ quarantasei anni.

Leggendo il giornale tenuto da coteste persone, c’è da piangere su certi casi. M. H., di sedici anni, senza mezzi di sussistenza, còlta dall’agente nel momento del suicidio, condotta all’asilo e provveduta.

H. E., di quattordici anni, morente di fame e quasi ignuda.

E. M., di venti anni, dopo passati due giorni nelle strade senza cibo, venne da sè all’asilo.

E.P., risoluta di torsi la vita a diciott’anni, piuttosto che farsi prostituta.

E. N., di sedici anni, orfana, sulla strada per quattro notti, senza cibo per ventiquattro ore.

E. A. B., di tredici anni, venne dalla provincia i Londra con altre due compagne. Elleno vendettero i loro abiti; adocchiate dalla Polizia speciale, condotte alla visita; due immantinente registrate come prostitute. All’Ufficio stesso alcune delle anziane, commosse dalla tenera età della A. B., la condussero all’asilo.