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22 | parte prima. |
notte nelle grotte, potevano di giorno almeno sotto il baldacchino dei cieli rinfrescarsi il corpo e lo spirito coll’aria balsamica.
Di fatto Monte Calvario è una delle sezioni meno infelici dei poveri di Napoli, specialmente se confrontata colle sezioni di Porto, Pendino e Mercato. Esteriormente la Sezione di Porto è migliorata dal 1860, quando uomini e bestie, legumi in istato di putrefazione, carne corrotta e pesce puzzolente, facevano miscuglio in mezzo alla strada. Ora l’abbiamo girata di giorno e di notte, ed il giorno di mercato abbiamo visto gli asini relegati in una piazza, i banchi e i botteghini confinati sui lastrici, la carne ed il pesce esposti per la vendita sani e freschi.
Moltissime case imbiancate facevano risaltare di più l’indecenza di certi palazzi coll’accumulata sporcizia di secoli sulla facciata. E la gente ci disse che questi miglioramenti si devono ad un ex vice-sindaco molto energico e probabilmente un tantino prepotente. Fatto sta che egli fu troppo equo per un paese, ove la camorra domina. Ebbe l’assurda pretesa che, avendo fatto imbiancare tutte le catapecchie, anche un gran signore, consigliere, commendatore, deputato, imbiancasse il palazzo proprio. Costui si appello al sindaco di allora, il quale rispose che un Napoletano con tanti titoli aveva il diritto di conservarsi sporco a suo piacimento. Il vice-sindaco rappresentava al sindaco che la sua autorità sarebbe compromessa, e che non oserebbe forzare gli altri a fare ciò che costui rifiutava. Il sindaco volle rispettato il deputato e la sua sporcizia. Il vice-sindaco, con la pelle fina proverbiale