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bergo dei Poveri), pregava il Ministro a differire ancora per poco ogni risoluzione, tanto che fosse ricostituito il governo del Pio Luogo. E il Ministro vi ha acconsentito.

La risoluzione dell’affare è aggiornata adunque fino all’imminente ricostituzione del nuovo governo dell’Albergo dei Poveri.

Ora io credo che in questa circostanza appunto siano state espresse dal Ministro delle intenzioni, che sicuramente non rivelavano la decisa negazione della Scuola dell’Albergo dei Poveri, ma avevano un accento da mettere in dubbio l’attendibilità della pretesa dell’Albergo dei Poveri, che forse andava al di là di quello che il Ministro avrebbe voluto concedere.

Comunque, io confido nelle intenzioni e nella sollecitudine dell’onorevole ministro Coppino, il quale mi auguro che, dopo i due Ministri che lo precedettero, giunga terzo riparatore auspicato a ristabilire, dopo quattro anni dalla sua chiusura, questo Istituto, che tanto onora la carità e l’intelligenza di quella splendida città italiana.

E giacchè ho detto parole fiere, come rilevò l’onorevole Ministro, circa l’Albergo dei Poveri di Napoli, io mi permetto di aggiungere queste osservazioni soltanto. Quell’Albergo dei Poveri ha una fama antica, ed un retaggio lautissimo, che credo abbia convertito in rendita da pochi anni in qua, vendendo una parte o tutto il suo patrimonio in stabili, rendita che si eleva ad un milione e duecento trentacinque mila lire. Con questo reddito mantiene 2096 poveri; e per mantenere 2096 poveri paga 700 impiegati.

Di San Donato. Domando la parola.

Bertani. Di maniera che, facendo l’induzione del