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CAPITOLO SECONDO.

I trogloditi.


Questa lettera mi consolava, da una parte, dimostrandomi che gl’immensi sforzi fatti dall’Inghilterra e da individui ordinati in società e dal Governo che coll’istituzione del sistema del governo locale arroga a sè il diritto di provvedere all’igiene, all’istruzione e alle necessità della vita per tutti i suoi sudditi, non sono rimasti infruttiferi; e d’altra parte m’incoraggiò a narrare ciò che vidi co’ miei occhi. Questa lettera ha saldate le mie convinzioni; cioè che in nessun paese d’Italia e d’oltralpe la miseria umana giunga al grado assoluto di quella di Napoli, e che, giunta a quel grado, il peso di un sol grano di sabbia di più significhi la morte. Accettai dunque l’offerta del proprietario del Pungolo di descrivere le mie impressioni nel suo giornale; e devo dire che egli mi diede ampia libertà, non esimendosi da pubblicare varie mie cose, le quali di certo non dovevano saper di dolce ai suoi lettori.

Essendo ogni articolo separato e compiuto in sè, trattai prima quegli argomenti, per cui avevo più pronto il materiale. Ora riproducendoli, seguirò piuttosto l’idea che m’informava nelle gite: ed era, da una parte, di conoscere la miseria genuina; dall’altra, gli