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292 | appendice. |
zione, il Consiglio d’Amministrazione del Pio Istituto ritorna sui patti, già stati concordati. Allora si disputa gli uni per fare accettare, gli altri per respingere le nuove correzioni.
In questo mentre, in mezzo a tali trattative, il Ministero della Pubblica Istruzione è affidato a me; ed io cerco di venire ad una conclusione: nè del perchè ci si debba venire è il caso che io dica i motivi. Abbiamo sul bilancio della pubblica istruzione uno stanziamento, il quale resta inoperoso; o si cancella o si attua. Ma c’è una cosa più grossa; c’è una grande istituzione, e c’è un grande bisogno di soccorrere ad una dolorosissima necessità. Non vi dirò il grido di dolore delle sedici Provincie Napoletane.
Queste si volgono al Ministero e dicono: perchè non si riapre questa Scuola dei Sordo-muti? E si capisce da coloro, i quali sanno quali questioni vi sieno tra le Provincie Napoletane e l’Albergo dei Poveri, volendo le une averci diritto loro, negando l’altro....
Della Rocca. È decisa dai Magistrati.
Ministro per l’Istruzione Pubblica. Io non entrerò in cotesta questione che l’onorevole Della Rocca dice essere stata decisa dai Magistrati; ma sino ad ora noi abbiamo una contesa, e la contesa versa su questo punto. Ed ecco una delle interrogazioni che mi ha fatto l’onorevole Bertani.
Dunque, se era conveniente che il Ministero si adattasse a pagare la somma stanziata, doveva avere in compenso un certo numero di posti gratuiti, tanto per, maschi che per femmine; l’Albergo dei Poveri doveva creare una specie di convitto, il quale fosse capace di albergare almeno un cento alunni; con una scuola ed anche con una clinica speciale.
L’Albergo dei Poveri diceva: Ma io non voglio