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252 parte quarta.

fallito o non abbia in generale fatto buona prova in Italia; se non che si è speso troppo nell’impianto in lusso di bottega, di mobilie, di oggetti di cancelleria, in tipografia, e in banchetti per vantare i non ancora assicurati trionfi della Società. E mentre poi gli operai inglesi, diffidenti di ogni altra classe, si professano fra loro scambievole stima, forse non esiste il medesimo fondo di onestà e di probità fra la gente, la quale si fa assolvere i peccati ogni settimana dai preti, che trovasi in quell’altra, la quale sa che non evvi assoluzione per chi ruba e per chi mentisce, e che queste colpe fanno perdere irremissibilmente la riputazione e la fiducia dei fratelli. Epperò noi diciamo che ci vuole un vero missionario. Ci vuole chi si dedichi all’educazione del povero, e lo prenda sezione per sezione, e gli dica: «Vedete come A vi fa pagare i maccheroni, e di si cattiva qualità; come B vende frutta guaste e legumi appassiti: lavorate un po’ più per tre mesi, scegliete quel tale in cui avete fiducia, fatelo cassiere dei piccoli risparmii, poi cominciate a piantar bottega da voi con questo sistema.»

I cattivi popolani napoletani sanno bene associarsi per il male; la camorra ha origine tra essi; e oggi si associano egregiamente per il furto, e neppure da un lazzaroncino di dieci anni voi cavereste il nome dei complici. Ora le stesse forze morali che fanno buona prova nel male, possono essere volte al bene; basta che qualche devoto al bene dell’umanità si ponga all’opera.

Nel principio si capisce che il sistema si applicherà solamente al piccolo commercio; poi si esten-