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ancora dei rimedii. 229

sterlini. Or bene, non puossi descrivere l’incapacità di cotesti maestri. Nei Rapporti degli esami troviamo, che tatti fannosi onore nella Sacra Scrittura, ma in grammatica, in geografia, in istoria eđ in aritmetica, non passano. Sentono la necessità di doversi rendere competenti per le Scuole clericali. Epperò si vengono capacitando, dover essere le scuole vivai dei principii della Chiesa, lo scopo delle scuole esser quello di preparare i fanciulli per la prima comunione, di educare giovani cristiani per la Chiesa, e l’intero corso scolastico dover condurre l’alunno, passo passo, fino a che tocchi questa mèta. E dacchè lo Stato ha abbandonato la Chiesa e le Scuole normali, Canon Norris addita (con grande unzione) i progressi ottenuti in maturità di pensiero religioso, l’anno passato. Bene inteso, osserva John Morley, l’arguto scrittore sopra citato, i maestri pervengono a così fatta maturità di pensiero religioso, a spese della geografia, dell’aritmetica e della grammatica.

In Lancaster, ove il Clero è onnipotente, delle donne maritate nel 1870 il 40 per cento non seppe scrivere il proprio nome, facendo invece del nome una croce. In un distretto, sopra 194 persone, 120 firmarono colla croce.

Mentre dunque l’Inghilterra ha fatto moltissimo nell’estendere il numero delle sue scuole, poco o nulla ha fatto per la qualità.

A migliorare la qualità bisogna proibire che i maestri impartiscano qualunque istruzione religiosa, o che un prete qualsiasi passi la soglia della scuola.

Se i genitori desiderano istruzione religiosa,