Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/24

10 parte prima.

salse che, se cominciassi a scrivere anche quel poco, mi si risponderebbe: medico, cura te stesso. Ossia, andate nel vostro paese e ne vedrete di peggio.

Ma quando al Villari è venuto fatto d’indurmi ad intraprendere questa gita, io gli aveva già manifestato questo dubbio; ed egli mi promise che avrebbe rivisitata Londra.

Sapendolo di ritorno, io lo pregai di comunicarmi le sue impressioni nette e schiette. Ed egli mi scrisse la seguente lettera:

«Firenze, 30 maggio 1876.

» Gentilissima Signora,

» Ella mi scrive che è ora tornata da Napoli, dove fu per esaminare lo stato della popolazione più povera, e vedere coi proprii occhi i tugurii e le miserie che io ho descritte nelle mie Lettere Meridionali. Nessuna notizia può essermi più grata di questa. Solo vedendo e discutendo, si può sperare di giungere una volta a qualche risultato. Ho ragione di credere che altri ancora s’apparecchiano a fare simili escursioni. Lo stato vero delle cose sarà noto fra poco a tutti, e non sarà più messo in dubbio da nessuno.

» Ella però fa ancora una domanda, scrivendo. mi: — So che nello scorso autunno, dopo avere già pubblicato le Lettere Meridionali, andò a visitare i tugurii, dove si trova la popolazione più povera di Londra. Io sono da molti anni lontana dall’Inghilterra, e quindi vorrei sapere da Lei se ha trovato a Londra miserie simili o peggiori di quelle vedute a Napoli. —

» Perchè io possa convenientemente rispondere