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206 | parte quarta. |
cese, obbligando ogni Comune a instituire un Ufficio di beneficenza.
Sir Henry Baron dice che nel Belgio il 40 per cento degli operai figura nel registro dei miserabili, e una volta inscritti sulla lista degli Ufficii di beneficenza, l’indipendenza è perduta, nè mai si riacquista: dappertutto si trova che il pauperismo cresce in proporzione dei fondi stanziati pel suo sollievo, e che le Provincie più ricche sono quelle che hanno inscritto il maggior numero di poveri. In Inghilterra v’ha il 4 e mezzo per cento di poveri. Nel Belgio il 15 e mezzo per cento. Ma in Inghilterra ogni povero costa 200 franchi, nel Belgio 30 franchi, ciò che prova che nel primo paese si aiuta radicalmente un bisognoso — e che nel Belgio invece trattasi di un sistema di minuta elemosina alle moltitudini. Leggendo il Rapporto del Baron, risulta chiaramente che il Belgio diventò la terra classica del pauperismo in virtù dell’enorme numero dei suoi istituti per sollevarlo, e dell’attitudine assunta dallo Stato di elemosiniere universale.
Della Spagna non abbiamo relazione alcuna: poco si sa del Portogallo e di Costantinopoli. In Russia non sussiste sistema nazionale, nè pauperismo nel vero senso della parola: troppo recente l’emancipazione dei servi; sufficiente il lavoro in confronto alla popolazione; grande la carità privata. Sicchè eccettuate alcune Provincie del Baltico, ove, secondo il Regolamento, ogni parrocchia deve mantenere i proprii poveri, la quistione non è stata pubblicamente discussa.
Resta da esaminare il Rapporto del signor Herries