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192 parte terza.

di un impiegato. Assistono a questi Consigli il Cappellano, l’Ufficiale sanitario e la Superiora delle suore, se carceri per le donne. E nemmeno i castighi deliberati dal Consiglio di disciplina oltrepassano i tre mesi; se di maggior durata, occorre la sanzione del Ministro.

Ogni carcerato poi frequenta le scuole, almeno tre volte per settimana; e nella domenica lo si ricrea con conferenze scolastiche!

Io, già informata delle regole disciplinari delle Case di correzione e di pena, m’immaginava che i detenuti ivi chiamati a si mite pena e a si dolci ricompense avessero commesso «piccole mancanze» almeno li credeva non macchiati di veri delitti.

Fui veramente costernata nel leggere la lista dei reati nella stessa riga della pena annessa.

C’era in una delle Case di pena di Napoli un vero mostro: ogni suo lineamento portava l’impronta dello scellerato.

Convinto di stupro sopra una ragazzina di nove anni, che ne mori in conseguenza, fu condannato a soli dieci anni di reclusione! — Cinico, insubordinato, di pessimo esempio ai compagni, indarno e Cappellano e Direttore vuotarono tutto il serbatoio delle ammonizioni e delle persuasioni. Egli vanta il proprio delitto e sospira il giorno, in cui potrà tornare a commetterne un altro.

Or bene, l’ho trovato in una cella nitidissima con superba vista di Napoli dalla finestra, con tetto comodo, vitto intero!

A proposito dell’ineguaglianza delle pene inflitte,