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186 | parte terza. |
dere, dopo il lungo tempo di ozio e di convivenza con malvagi ritornano alla società col senso dell’ingiustizia sofferta, colle cattive idee acquistate, e alla fine dei conti colla sensazione che al postutto non si sta tanto male in prigione, quanto nei tugurii, ove, per mangiar miseramente, bisogna lavorar molto.
CAPITOLO QUINTO.
Stabilimenti penali e Bagni.
Un solo dei Bagni del Napoletano ho potuto visitare: quello di Nisida; e tutte le osservazioni fatte nelle Case di pena e di correzione mi si vennero con fermando in quell’oasi di pace, di salute, di buon ordine, ove si combina la dolce vita dell’agricoltore, ben diretto dallo studio, con altre occupazioni e ricreazioni che formerebbero la delizia di molta nostra gioventù chiusa nei collegi, in Italia per lo più malsani e monotoni, e certamente dei soldati costretti in tempo di pace ad ozio forzato e alla fastidiosa disciplina. Il presente Comandante ha proprio trasformato l’Isola: a forza di farvi lavorare i galeotti ci sono strade bellissime, che conducono dal basso all’alto dell’Isola, su cui sorge la fortezza. C’è una