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proposte fatte per le condizioni di napoli. 181

terra, la Scozia e l’Irlanda poi gareggiavano coi loro sistemi. Sembrava che l’unico problema del secolo fosse quello di raddolcire le pene di chi aveva infrante le leggi.

Primo a protestare contro questo eccesso di reazione fu Tommaso Carlyle, che in un opuscolo intitolato: Le Prigioni-modello, dimostrava il lato esagerato del movimento, asseverando che invece di accarezzare i Reggimenti di linea del Diavolo (così egli umoristicamente chiamava i condannati) sarebbe meglio istruire, far lavorare, aiutare i ventidue milioni che finora s’erano rifiutati di arruolarsi nel detto esercito. Descrisse una prigione-modello di Londra. Bellissimo Stabilimento, oasi di purità per i soldati del diavolo, costrutto in un quartiere di misere abitazioni, ove i non ancora arruolati lottano virilmente contro la tentazione di arruolarsi, lottano nelle tetre officine, spezzando marmo, segando legna, conciando pelli; nelle luride cantine, al deschetto del ciabattino, nelle umide bottegucce, vendendo sardelle incrociate con pipe; lottando insomma di tutta forza per tenere il diavolo fuori della porta, e non cedere alle sue tentazioni. «Ed è tassando questi, — esclama l’Autore, — che avete costruite quelle stupende caserme per i reggimenti del diavolo. Sì, tassando il misero venditore di sardelle, fate quelle sugose minestre per gli eletti di Satana.»

Entra poi nello Stabilimento stesso, assaggia il pane, il cacio, la minestra, la carne, trova tutto eccellente. Entra nella camera di lavoro, ove in ariosi appartamenti di temperatura deliziosa e di perfetta ventilazione i prigionieri puliscono lino, canape e