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174 parte terza.

restare i mendicanti, i magistrati devono punire i malvagi, i pubblici Ospizii ricoverare coloro che vi hanno diritto, l’Opera per la mendicità provvedere a’ casi speciali: visto che nè lo Stato, nè la Provincia, nè il Municipio ci pensavano, egli e i signori che gratuitamente hanno prestata l’opera loro, fondarono un Deposito dei mendicanti, affinchè questi, appena raccolti dalle strade, avessero vitto ed alloggio per tre giorni, quanti bastassero a liberarli dalla loro sorte.

Sperarono che gl’Istituti pii, secondo le rispettive categorie, avrebbero ricevuto vecchi infermi e orfani, come avrebbero dovuto, ma rimasero in gran parte delusi. La Questura arrestava gli accattoni. I non Napoletani erano mandati nelle loro Provincie a spese dell’Opera, o scortati dai carabinieri con raccomandazione ai Prefetti, se inabili al lavoro. I Napoletani validi denunciavansi al Potere giudiziario, e scontata la colpa con la pena del carcere, erano provveduti di lavoro; gl’impotenti erano dal Magistrato consegnati alle loro famiglie, quando le famiglie avevano l’obbligo e la possibilità di sostenerli. L’Ospedale della Pace e di Sant’Eligio ricevettero sempre gl’infermi di malattie acute, l’Albergo dei Poveri e l’Ospedale degli Incurabili li accettavano il meno possibile; restò a carico del Rodinò e de’ suoi amici gran parte dei raccolti, e queglino fondarono un Ospedale per i mendicanti affetti da malattie croniche incurabili, e poi col l’aiuto di una signora inglese, Lady Strachan marchesa di Salsa, fondarono un Convitto e una Scuola per le fanciulle cieche, mendicanti, od appartenenti a famiglie di mendicanti.