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la ricchezza dei poveri. 135

ministrare in modo prescritto quei frutti della terra, per produrre i quali ci vuole il lavoro delle generazioni nuove. Portate davanti a questa pietra di paragone, tutte le Fondazioni dette di Carità, ond’è coperta l’Inghilterra, sono viziose in teoria e in pratica.»

Lord Brougham dice, «che a nessuno deve esser permesso di far legati che possano danneggiare la società.» Egli concederebbe la massima autorità alle Corti giudiziarie per sentenziare su tutti i legati di beneficenza.

A me pare che accettando come principio che tutti i legati di beneficenza furono dai legatarii destinati ad alleviare le sofferenze dell’umanità, mantenendo fermo questo scopo generale si rispetta benissimo la volontà dei testatori, senza prender nota dell’oggetto speciale, a cui tali intenzioni caritatevoli furon dirette.

È stato detto e ridetto che Corpi morali non devono possedere beni stabili, perchè non possono amministrarli. Difatti, se fabbricati, gli architetti, gl’ingegneri per riparazioni e costruzioni consumano gran parte della rendita; se fondi, ora la gragnuola, ora la pioggia, ora l’arsura, serve di scusa ad infidi amministratori di mostrare le diminuzioni delle rendite. Nelle molte gite nei sotterranei di Napoli, se chiedevo il nome del proprietario della più lurida fra le luride abitazioni, ero sicura, in risposta alla mia domanda, di udire: l’Albergo dei Poveri, l’Ospedale degl’Incurabili, o qualche altro pio Istituto. E le mura sfasciate, e le scale pericolanti, ed i tetti che non proteggevano gl’inquilini dalle intemperie, non iscompagnavansi mai