Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/13



Uomini d’Inghilterra, perchè arare per i padroni che vi mietono? perchè tessere con fatiche e cure le ricche vesti che nostri tiranni indossano?

Perchè cibare o vestire o curare dalla culla alla tomba quegli ingrati fuchi che spremono il vostro sudore e che vorrebbero anzi bere il vostro sangue?

Avete riposo? conforto? calma? asilo? cibo? il balsamo d’amore? Che cosa dunque pagate cosí caro colla vostra paura, col vostro dolore?

Seminate, ma non lasciate mietere al tiranno; cercate le fonti della ricchezza, ma sottraetele agli speculatori che non se ne impadroniscano.

Tessete le vesti, ma per non lasciarle indossare dagli oziosi. Fabbricate le armi, ma per portarle in vostra propria difesa. E se no, strisciatevi alle vostre buche, cave, celle. I palazzi che avete costrutti un altro abita. Perchè scuotere le catene che avete fabbricate? Non vedete che la lama che vi trafigge fu da voi temperata? Con l’aratro, con la zappa, con la vanga, col telaio, scavatevi la fossa, tessete il vostro lenzuolo funebre, finché la bella Inghilterra vi sia sepolcro.

Shelley.

L’Inghilterra «dicono» è ricca, è forte, è religiosa.
     Qui in Roma sto ad ascoltare.
Di là dalle Alpi viene una voce: —
     «È crudele l’Inghilterra! salvateci alcune
delle vittime dalle sue mani.» —
Questa voce ascolto. Che cantino gli altri,
che altri poeti lodino qui la patria mia:
     io in Roma, sospirando,
imploro da Dio perdono per la sua grandezza.

E. B. Browning.


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