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104 parte seconda.

Oggi l’una per l’altra, le alunne mantenute nell’Ospizio fino a ventun’anno costano 7350 lire ciascheduna.

S’imagini con quanto meno un’onesta contadina o artigiana manterrebbe la sua figlia adottiva! Il De Crescenzio fa un calcolo che per 2139 esposte, date al di là di sette anni lire 2, 50 al mese per le fanciulle, con premio per il collocamento definitivo di esse, premio di 60 lire per il tenutario e di 20 per il delegato che sorveglia e s’interessa, inchiusa la dote per 275 fanciulle da pagarsi al tempo del matrimonio di 60 lire per ognuna, il totale delle spese sarebbe di 207,360 lire per la famiglia esterna.

Questo sistema dunque unisce l’economia, la salute e la massima possibilità di una vita normale per tutte.

In casi eccezionali, provvedimenti eccezionali. Per certe ragazze di cui, a cagione di disgrazia o morte della madre adottiva, o di difficoltà di collocamento, la Casa dell’Annunziata deve riprendere la tutela, l’Ospizio può avere il diritto di farne delle apprendiste di quel mestiere, onde mostransi atte, di farle ammettere ad una Scuola normale, ad un Ufficio telegrafico, alle Poste, di aprir loro insomma, nè più nè meno, lo stesso avvenire, il quale è aperto alle ragazze nate da genitori conosciuti.

E qui ci viene a taglio di ripetere una proposta spesse volte fatta a chi ci dice che non vi sono carriere aperte alle ragazze, le quali non trovano marito. Perchè non si ha da educare e istruire le nostre ragazze apposta per dirigere le tante istituzioni di beneficenza in balìa delle religiose?

Perchè non istabilire una Scuola normale a tale