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la ricchezza dei poveri. 95

chiarazione una o due volte non corre divario, e bisogna ben tenere in mente che, mentre i Tedeschi e gli Austriaci obbligano la madre di dare il proprio nome al figlio, gl’Italiani e i Francesi non impongono quest’obbligo. Se bene o male, non occorre qui decidere: nel caso presente giova, perchè il Codice non obbliga la denuncia del nome della madre; anzi chi abbia assistilo al parto di un bimbo non legittimo non denuncia il nome o la professione o il domicilio della madre, se questa non acconsente alla dichiarazione. E difatti noi abbiamo visto una quantità di fedi, ove dichiarasi dal Sindaco che la madre vuole restare sconosciuta. Se poi desiderasi la prova che l’abolizione della Ruota non ha violentato il sentimento della popolazione, bisogna ricordare che per alcuni mesi fu reso facoltativo il mettere gli esposti nella Ruota o presentarli nell’Ufficio, e che, nei primi mesi, venti soli furono messi nella Ruota e finalmente non un solo.

Alla fine del 1875 la famiglia constava di 690 individui: 29 oblate, 416 alunne rinchiuse nel Conservatorio e nell’Alunnato, 167 bambini poppanti, 78 balie. Grazie poi alla gentilezza del Direttore abbiamo potuto avere le statistiche dei primi tre mesi dell’anno, e senza occuparci per ora delle alunne ed oblate, vediamo le condizioni dei neonati. In questi tre mesi l’Ospizio accoglieva 463 bambini, cioè 42 legittimi (ricevuti a pagamento), 17 naturali riconosciuti dalla madre: 366 di genitori ignoti, 36 restituiti dalle allevatrici, e due richiamati in Ospizio. Di questi 194 furono dati ad allevare gratuitamente: a pagamento 182. Ebbene, fra quelli esistenti in dicembre 1875, e