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la ricchezza dei poveri. 91

maschi, toltine i malati o i deformi, sono portati via ed allevati gratuitamente dalle popolane di Napoli e dei Circondarii, e che essendo libera la scelta, naturalmente le creature inferme, le mingherline, le brulle rimangono. E sta bene; ma rispondesi che precisamente per questa ragione alle infelici che rimangono, devesi dare una balia a testa.

Presto detto, ma non si trovano balie sufficienti a causa della grande ricerca che ne fanno le signore, ne i fondi dello Stabilimento possono sopperire alla spesa; di più, mi soggiunse la Suora addetta a queste sale:

— Se oggi prendessimo 150 balie, domani un terzo rimarrebbe senza poppanti.

— Quanti ne muoiono? — domandai.

— Una buona metà, ma c’era un tempo, in cui ne morivano 80, 85, fino a 90 per cento! —

Di fatto, consultato quel libro stupendo intitolato: I Brefotrofi e la esposizione dei bambini, del professore Niccola Crescenzio, impariamo che la mortalità dei bambini nel Brefotrofio di Napoli durante il secolo presente ondeggia fra il 95 ed il 30 per cento.

C’era dunque un tempo, in cui questa mortalità si ristrinse al 30 per100? e uno, in cui salì fino al 95! E si può tracciare il minimum ed il maximum al numero più o meno dei bambini allattati nell’interno dello Stabilimento o dati a balia fuori.

Il minimum avvenne nel 1849, quando sopra 2226 ne uscirono a balia 1038 e non ne morirono che 567; mentre il maximum si toccò nel 1811, quando ammessi ne furono 2424 e ne morirono 2121: più del 95: