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90 parte seconda.

guendo trine che sarebbero premiate a Genova, ricami in oro, in seta e in cotone insuperabili, o intendendo a tagliare e cucire biancheria di casa, non si può che rimanere ammirati. Le scuole poi sono modelli per aria, comodità e nettezza. Le cucine e il refettorio destano appetito a chi ha già mangiato, la qualità del cibo è buona e la quantità non iscarseggia. In nessuna parte della Casa un cattivo odore! C’imbattemmo in alcune delle antiche Parche e Streghe ridotte a sembianze umane; e, lode alla savia prescrizione, affatto divise dalle ragazze giovani. C’era forse una trentina di oblate, ma non lice più aumentare l’ibrida razza; altro bene ottenuto. Sicché, se non avessimo fatte ulteriori indagini e se non fossimo discesi nell’ufficio dell’Amministrazione, saremmo venuti via tutto lodando e convinti che il meglio sarebbe nemico del bene.

Ma pur troppo appena aperte le cortine di quei letti, i visini sparuti, malaticci, sofferenti delle creature vi stringono il cuore. Più di cento ne abbiamo esaminati; non dieci avevano il peso, la carnagione, la voce della propria età. E la ragione vi salta agli occhi, vedendone due e anche tre nello stesso letto, e l’uno dopo l’altro succhiare le mammelle della stessa donna che, esausta di forze, malgrado dell’abbondante nutrimento, non può far bastare a tutti ciò che è appena sufficiente per uno!

Debbo rammentare che il Direttore e le Suore mi avvertirono d’un numero stragrande di bambini a cagione delle feste, e mi soggiunsero di dover tenere a mente che tutti i bambini belli, e si può dire tutti i