Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
materia e radiazione | 77 |
tale non si alteri attraverso reazioni chimiche. Ma il principio da poco scoperto della conservazione dell’energia stava a parte, rispetto alle due leggi più antiche, come qualcosa per sè stante. L’universo era considerato come un teatro in cui attori erano gli atomi, dei quali ciascuno conservasse nel tempo la sua massa e la sua identità. Per completare il quadro, un’entità, conosciuta come energia, era passata da un attore all’altro, e questa, come gli attori stessi, era incapace di crearsi o di annichilarsi.
Queste tre leggi di conservazione avrebbero dovuto semplicemente essere riguardate come ipotesi di lavoro, da essere provate in ogni concepibile modo e scartate appena si siano dimostrate manchevoli. Ma sembravano stabilite con tanta sicurezza che erano considerate leggi universali indiscutibili. Nel secolo decimonono i fisici erano abituati a scrivere di esse come se governassero tutto il creato, e su questa base i filosofi dogmatizzarono sulla natura dell’universo.
Era la calma prima dell’uragano. Il primo rombo dell’avvicinarsi della tempesta fu un’investigazione teoretica di J. J. Thomson, che mostrò che la massa d’una particella elettrizzata deve cambiarsi se posta in movimento; più veloce è, più grande diventa la massa, in contraddizione col concetto di Newton d’una massa invariabile. Da quel momento il principio della conservazione della massa parve abbandonare la scienza.