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il nuovo mondo della fisica moderna | 69 |
stati lanciati, formando un fascio parallelo, sopra o attraverso una superficie metallica. E in ogni caso l’effetto ottenuto su una lastra fotografica, convenientemente posta, non è per niente quello che si sarebbe osservato se gli elettroni si comportassero come una pioggia di piccole pallottole o altre particelle rigide. Una figura di diffrazione è stata ottenuta invariabilmente, consistente in un sistema di anelli concentrici, alternativamente oscuri e luminosi. Le figure sono le stesse di quelle che si sarebbero ottenute se onde d’una lunghezza definita fossero cadute sul metallo, e se si misura la lunghezza dell’onda, si trova che è quella predetta dalla meccanica delle onde. Recentemente il prof. A. J. Dempster di Chicago ha ottenuto gli stessi risultati con protoni mobili.
Questi e altri esperimenti mettono in chiaro che le onde e le lunghezze associate con elettroni e protoni mobili sono più che un semplice mito. Vi ha certamente qualche cosa di natura ondulatoria, e il modello che presenta elettroni e protoni come sistemi d’onde, spiega il loro comportamento nell’interno e fuori degli atomi, meglio di quello che farebbe la teoria, che li riguardava semplicemente come particelle cariche. Discuteremo più tardi la natura di queste onde. Intanto possiamo concludere dicendo che i costituenti della materia (elettroni e protoni) e la radiazione mostrano ambedue una eguale natura. Finchè la scienza lavora con fenomeni su larga scala,