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il nuovo mondo della fisica moderna 63


radiazione è dispersa esattamente, come se consistesse di particelle materiali di luce, o fotoni, moventisi come unità indipendenti, questa volta simili a pallottole su di un campo di battaglia, colpendo tutti gli elettroni che stanno sulla loro strada.

Dalla quantità di cui ogni fotone è curvato dalla sua orbita in queste collisioni, è possibile calcolare l’energia dei fotoni; e di nuovo si trova che questa concorda esattamente con quella calcolata dalla loro lunghezza d’onda.

Questo concetto di fotone indivisibile, di nuovo, ci conduce indietro nell’indeterminazione. Qui vi sono vari metodi per dividere un fascio di luce in due parti che seguono cammini diversi. Se il raggio è ridotto a un singolo fotone, egli deve seguire o l’uno o l’altro dei cammini, egli non può distribuirsi in ambedue, perchè il fotone è indivisibile. E la sua scelta del cammino si presenta come questione di probabilità, e non di determinazione.

Per questa via si scorge che il secolo decimosettimo che riguardava la luce come particelle, e il secolo decimonono che la riguardava come semplici onde, sono ambedue in errore — o se preferiamo, ambedue nel vero. La luce, e la radiazione d’ogni specie, è l’una cosa e l’altra, corpuscolo e onda allo stesso tempo. Nell’esperimento del prof. Compton, la radiazione X cade su di un singolo elettrone e si dimostra come una pioggia di particelle discrete; negli