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il nuovo mondo della fisica moderna | 59 |
lare di luce. Ma facciamo un buco così piccolo come un piccolissimo foro di spillo, e il disegno proiettato sopra uno schermo al di là non è il disco di luce, ma un disegno di anelli, molto più grandi, concentrici — in cui si alternano anelli chiari e oscuri — «anelli di diffrazione». La figura 1 della tavola II (p. 64) mostra l’immagine ottenuta facendo passare un fascio di luce da un foro di spillo a una lastra fotografica. Tutta la luce che è più lontana dal centro del raggio del foro ha in qualche modo girato i margini del foro. Newton riguardava questi fenomeni come la prova che i suoi «corpuscoli-luce» fossero attirati dalla materia solida. Egli scriveva:
«I raggi di luce che sono nella nostra aria, nel loro passaggio vicino agli angoli dei corpi, siano trasparenti o opachi (come gli spigoli circolari o rettangolari d’un cono, o d’un coltello, o i frammenti di pietra o di vetro), sono piegati e curvati intorno a quei corpi, come se fossero attirati da quelli; e quei raggi che nel loro passaggio arrivano più vicini ai corpi sono i più curvati, come se fossero quelli più attirati».
Qui di nuovo Newton è stranamente il precursore della scienza d’oggi, essendo le sue forze, ammesse per ipotesi, strettamente analoghe alle «forze quantiche» della moderna teoria della meccanica delle onde. Però non riuscì a dare una spiegazione dettagliata dei fenomeni di diffrazione, e perciò incontrò poco favore.