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Capitolo II

IL NUOVO MONDO DELLA FISICA MODERNA


L

uomo primitivo deve aver trovato la natura singolarmente imbarazzante e intricata. Egli poteva aver fiducia che i fenomeni più semplici si ripetessero indefinitamente; un corpo senza sostegno cadeva inevitabilmente, una pietra nell’acqua andava al fondo, mentre un pezzo di legno galleggiava. Invece altri fenomeni più complicati non mostravano tale uniformità. Il fulmine colpiva un albero nella selva mentre il suo vicino di uguale grandezza e di simile sviluppo ne rimaneva illeso; un mese la Luna nuova portava il bel tempo, un altro il cattivo tempo.

Messo davanti ad un mondo naturale che, secondo tutte le apparenze, era capriccioso come lui, il primo impulso dell’uomo fu di creare la natura a sua immagine; attribuì l’apparente andamento disordinato e casuale dell’universo alle ire e alle passioni degli dei, o di spiriti inferiori, benefici o malefici. Solo dopo molto studio emerse il principio della causalità. Col tempo si scoprì che questo dominava tutta la natura inanimata: si trovò che una causa, che può essere completamente isolata nelle sue azioni, produceva in-