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nelle acque profonde 205


non siamo altrettanti estranei o intrusi nell’universo come abbiamo prima pensato. Questi atomi inerti nel fango primordiale che prima cominciarono ad assumere gli attributi della vita, si mettevano sempre più d’accordo con la fondamentale natura dell’universo.

Così noi, almeno, siamo tentati di congetturare, e tuttavia, chi sa quante svolte farà ancora la corrente della conoscenza! Con questo pensiero dentro di noi, noi possiamo concludere aggiungendo che — e questo può essere scritto fra le linee di ogni paragrafo — ogni cosa che è stato detta e ogni conclusione è stata proposta come un tentativo, ed è assolutamente speculativa ed incerta. Noi abbiamo tentato di discutere se la scienza d’oggi ha qualche cosa da dire su certe difficili questioni, che forse sono al di là della nostra comprensione. Noi non possiamo pretendere di avere scorto più di un debole lume, nella migliore ipotesi; forse tutto è illusorio, perchè certamente noi abbiamo sforzato gli occhi per vedere. Così ciò che si può discutere, adesso, è se la scienza ha ancora qualcosa da dire, o se piuttosto la scienza non possa più, forse, dire niente: il fiume della conoscenza si è troppe volte rivolto indietro, su sè stesso.